Associazione Culturale

Il volo di Lord Franklin

 

IL VOLO DI LORD FRANKLIN
LIBERAMENTE TRATTO DA FAHRENHEIT 451
  DI RAY BRADBURY


Personaggi ed interpreti


  CLARISSE MCCLELLAN - RAFFAELLA COGLITORE
  GUY MONTAG - GABRIELE ERBA
  CAPITANO BEATTY - GIANLUCA MOISER
  1^ OPERATORE - STEFANO LUCA
  2^ OPERATORE - GIULIA ARRIGONI
  MILDRED - MARILENA MARMO
  FABER - BRUNO FANCHETTI
  SIGNORA BOWLES - GIULIA ARRIGONI
  SIGNORA PHELPS - ROSY POZZONI
  GRANGER - STEFANO LUCA
  REVERENDO PADOVER - BRUNO FANCHETTI
  PROF.SSA SIMMONS - MARINA PETTI

REGIA ed ELABORAZIONE DEL   TESTO - GIANLUCA MOISER
  AIUTO REGIA - TITTI TANDOI
  LUCI - ANDREA MASPERO
  MUSICHE - NICOLA PAGANONI E MARCO SCALA
  COSTUMI - ANNA BOSSERT
  SCENOGRAFIE e TRUCCO - GENTE ASSURDA
  DIREZIONE TECNICA - ANDREA MASPERO

Nel futuro, in   un mondo in cui tutto è velocità e noia e dove i libri vengono   sistematicamente distrutti dai rappresentanti dell'ordine pubblico, i militi   del fuoco, uno di essi, Guy Montag, si ribella.
  Come Lord Franklin, l'esploratore inglese che nel maggio del 1845 salpò   con due navi e circa cento marinai alla ricerca di un passaggio verso il polo   Nord, scomparendo senza lasciare traccia, anche Montag tenta il suo folle volo,   consapevole del prezzo che potrebbe costargli.
  Mette in gioco la sua vita, intuendo che la contropartita non sono libri, oggetti   materiali, ma idee, le idee che ognuno può pensare, raccontare, tramandare,   le idee che ci rendono tutti diversi e tutti uguali nella libertà di   esprimerle.
  Mette in gioco quella che, chiusa tra le finzioni degli "schermi-parete"   e l'odore di cherosene della caserma, non gli sembra più una vita.
  Il testo teatrale è liberamente tratto dal capolavoro di Ray Bradbury,   Fahrenheit 451, uscito nel 1951 e ancora oggi straordinariamente attuale, spietata   critica di un sistema di vita dove conta solo l'intrattenimento televisivo ed   il pensiero deve essere più semplice e più omologato possibile.
  Bradbury è spesso ricordato come uno dei maestri della fantascienza statunitense,   ma per questo testo i paralleli che vengono più spontanei sono piuttosto   quelli con "1984" di Orwell: il "genere" fantascienza viene   utilizzato per portare ad un pubblico il più vasto possibile un'analisi   di problemi reali, anche se in forma estremizzata.
  All'originalità ed interesse del testo si accompagnano le musiche composte   appositamente per questo allestimento da talenti locali.
  La durata dello spettacolo è di un'ora e trenta, comprensiva di dieci   minuti di intervallo tra il primo e il secondo atto.

Il volo di Lord   Franklin è stato rappresentato :

" a Villa   di Tirano il 24 aprile 2004
  " a Berbenno il 30 aprile 2004
  " a Sondrio l'8 maggio 2004
  " a Castione il 14 maggio 2004
  " a Ponte in Valtellina il 21 maggio 2004
  " a Caiolo il 22 maggio 2004
  " a Talamona il 12 giugno 2004
  " a Isolaccia (Valdidentro) il27 giugno 2004

 

 

Sondrio - In scena alla Don Bosco
  Il volo di Franklin con Gente Assurda

La compagnia Gente Assurda alla prova drammaturgia de "Il   volo di Lord Franklin", liberamente ispirato al romanzo capolavoro di Ray   Bradbury, "Fahrenheit 451". Lo spettacolo è andato in scena   sabato scorso alla sala "Don Bosco", con l'attenta e puntigliosa regia   di Gianluca Moiser che si è avvalso di promettenti leve come Gabriele   Erba, Stefano Luca, Raffaella Coglitore,Giulia Arrigoni, Marina Petti, Rosy   Pozzoni, accanto a solide colonne della compagnia sondriese come Bruno Fanchetti   e Marilena Marmo. Dolce e orecchiabile è la "Ballata di Lord Franklin",   interpretata da Nicoletta Cabello, che evoca le gesta di un folle volo oltre   l'ignoto, quello dell'esploratore inglese che nel 1845 tentò un passaggio   verso il polo Nord, scomparendo senza lasciare traccia. Affascinante l'intreccio,   che segue la vicenda narrata da Bradbury.
  In un lontano quanto inquietante futuro, una nuova inquisizione ha bandito la   letteratura in cambio di una prigione dorata fatta di vuote parole e di schermi   al plasma che occhieggiano alle pareti, e i libri vengono messi al rogo dai   vigili del fuoco, che in questo mondo futuribile hanno il compito di appiccare   le fiamme, non di spegnerle.
  L'apocalisse è dietro l'angolo e Guy Montag, il vigile del fuoco protagonista   della storia, si chiede se è veramente felice, sfuggendo alla fine al   suo destino di criminale incendiario e unendosi alla resistenza, sui monti.
  Ma se non è più possibile riappropriarsi degli scritti, né   farsi amanuensi certosini nel buio silenzioso di uno scriptorium, allora resta   la memoria, da coltivare perché non lasci svanire nemmeno una parola   delle grandi opere letterarie dell'umanità intera.
  Per non dimenticare le radici della cultura, per tramandare ai posteri i libri   che rappresentano tanta parte della storia umana, per sperare in un domani diverso.   Il capolavoro di Bradbury diventa così straordinariamente attuale in   una società che sembra puntare sempre più sull'apparenza e sul   possesso.

Nello Colombo
  Il Giorno, 12 maggio 2004

 

 

 

 

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