IL GIARDINO DEI COVERLY
tratto dalla commedia Arcadia di Tom Stoppard
un racconto di duelli e algoritmi, tartarughe e pernici, eremiti e letteratura, tradimenti e...
Sidley Park, il giardino, o meglio, il grande parco dei Coverly, conti di Croom, è il vero protagonista di questa piece, che altalenando tra due secoli dipana una storia di scoperte, matematiche e letterarie, intrecciandola con un ordito di rapporti umani.
I protagonisti della vicenda ambientata nell'ottocento, tra tradimenti e recensioni letterarie, si interrogano sulla matematica della natura e sulle sorti dell'universo, quelli del novecento, ben consapevoli del potere dei media, su cosa realmente avvenne un secolo prima, alla caccia di uno scoop sul famoso Lord Byron o sul misterioso eremita vissuto nel parco, ma è la storia dei cambiamenti che hanno trasformato nel tempo il giardino dei Coverly, che ci guida dall'età della ragione alla furia dei sentimenti in questa vicenda che tinge di giallo le dispute letterarie.
Come il giardino, Lord Byron non è mai in scena, ma sono proprio questi assenti, sempre presenti perchè continuamente nominati, la causa e l'effetto delle vicende e dei fraintendimenti che con un velo di irresistibile humor mettono in luce il rapporto tra passato e presente, il significato della parola tempo.
Senza essere didascalico il testo tratteggia sentimenti ricorrenti, l'amore, la gelosia, l'invidia, l'orgoglio e affronta con tocco lieve questioni profonde come il metodo della ricerca scientifica o il rapporto tra umanità e natura.
L'Arcadia, il luogo mitico dell'età dell'oro della letteratura classica, non può esistere: come nel celebre quadro di Poussin anche nel giardino più splendido, tra la natura più curata, gli esser umani portano le loro tragedie, ma portano altresì il loro genio, la loro complessità.
Thomasina, emula del matematico Fermat, non ha abbastanza carta, nè abbastanza tempo, per sviluppare l'intuizione che ha avuto girando la marmellata di fragole nel budino di riso, e neppure per imparare a ballare il valzer o per crescere abbastanza da competere con sua madre nell'interesse del suo colto precettore Septimus, ma rivive nelle ricerche di Hannah e nel lavoro di Valentine; Bernard, un secolo dopo, non ha abbastanza tempo per verificare le sue ipotesi sul tradimento subito da Chater e sul duello ed il suo esito, nè per verificare i suoi sentimenti nei confronti di Chloe; forse nessuno degli invitati alla festa in costume nel parco avrà tempo di pensare che quello scenario è il prodotto della volontà di Lady Croom e del suo architetto di giardini, Noakes, ma tutti, se regaliamo loro un po' del nostro tempo, possono regalarci una pausa di riflessione e divertimento.
TOM STOPPARD (Zlin, 1937)
Nato in Cecoslovacchia ma cresciuto in Inghilterra, drammaturgo e sceneggiatore; tra le sue opere "Rosencrantz e Guilderstein sono morti" (1967), "I mostri sacri" (1974), "La cosa vera" (1982), "Arcadia" (1993), "L'invenzione dell'amore" (1997), "The coast of Utopia" con cui ha vinto sette Tony Awards, ma anche "Brazil" (1985), "L'impero del sole" (1987) e "Shakespeare in love" (1998) con cui ha vinto il premio Oscar.
Nelle sue opere spesso si ritrova il gioco del teatro nel teatro, sempre lo humour e la brillantezza linguistica (cui non sempre le traduzioni rendono il dovuto merito), alle volte una raffinata parodia di altre opere; altra caratteristica costante è quella di portare nella commedia argomenti e linguaggi che alla commedia non competono, come l'esposizione di principi di fisica e matematica (in "Arcadia" e in "Hapgood" - 1988), o di filosofia ("Acrobati" - 1972) e di solleticare il pubblico attraverso continui richiami a personaggi ed argomenti di elevato spessore culturale.
Gente Assurda, un esordio con i fiocchi
"Il giardino dei Coverly", nuova fatica della compagnia sondriese, conquista il pubblico del Don Bosco
Davvero convincente il debutto stagionale di Gente Assurda con "Il giardino dei Coverly", sabato sera in un'affollata sala Don Bosco di Sondrio. Con i suoi continui salti tra due piani temporali differenti, un testo
impervio, ricco di rimandi e di riferimenti, la piéce di Tom Stoppard da cui è tratto lo spettacolo ("Arcadia") rappresentava un banco di prova non indifferente per una filodrammatica. Ma si può dire che il difficile esame sia stato superato a pieni voti, merito dell'attenta regia di Gianluca Moiser e dell'indiscutibile bravura dei suoi attori. Per chi se lo fosse perso, il lavoro
sarà ripreso nell'imminente stagione teatrale della Comunità Montana Valtellina di Sondrio, con rappresentazioni a Piateda, Caiolo e Berbenno.
lunedì, 12 maggio 2008 - La Provincia di Sondrio
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Sidley Park, 1800. Septimus e Thomasina, figlia di Lady e Lord Croom. Leggi di Newton o libero arbitrio? E' possibile
una formula di tutto il futuro? si può disegnare la natura con la matematica ? Chater, poetastro la cui moglie si è incontrata con Septimus nel gazebo, manda a Hodge una lettera: Dobbiamo risolvere una questione, vi aspetto nella sala delle armi. Incontro tra Septimus e Charter,. Entra Lady Croom, che critica il lavoro dell'architetto Noakes in giardino. Septimus e Charter equivocano. Chater, lusingato da Septimus, gli scrive una dedica sul poema appena scritto. THOMASINA PORTA UNA LETTERA DELLA CHATER A SEPTIMUS, ALLA FINE DELLA SCENA. SEPTIMUS LA
LEGGE E LA METTE TRA LE PAGINE DE "IL GIACIGLIO DI EROS". Contenuto: Mio marito ha mandato a prendere delle pistole in città. Smentite quello che non può essere provato. Senza firma.
SCENA SECONDA
Sidley Park, 1900. Bernard si presenta ad Hannah (esperta di Caroline Lamb, famosa amante di Byron ed a sua
volta scrittrice), che inizialmente lo crede un giornalista di grido. Bernard ha trovato la copia de il giaciglio di
Eros con la dedica a Septimus Hodge, ma non riesce a trovare notizie su questo poeta, e crede che esista un omonimo botanico morto in Martininca per il morso di una scimmia dopo aver scoperto una dalia nana. Dice che vorrebbe più
notizie su di lui o su Hodge o su Sidley Park, che Hannah sta studiando, perché terrà una conferenza sull'argomento, ma
in realtà, avendo scoperto che la copia de Il giaciglio di Eros con dedica della prima scena era nella biblioteca di Byron ed avendo letto le lettere già viste nella prima scena (oltre ad una terza scritta da Chater quando scopre che Hodge
ha stroncato la sua prima opera La fanciulla turca: Siete un calunniatore sulla stampa e profanatore del mio onore...), è convinto che casa Croom fosse frequentata da Lord Byron, che fosse lui l'autore (e non Hodge, suo compagno di college, Harrow e poi Trinity) delle recensioni delle opere di Chater e che Byron abbia ucciso a duello Chater prima di fuggire. Hannah non sa ancora che è proprio Bernard ad averla stroncata sull'Observer: gli parla delle sue ricerche sull'eremita morto nel 1834 che viveva nel giardino disegnato da Noakes in stile Salvator Rosa, selvaggio, e che lasciò scritti e calcoli e gli dà notizie su Hodge. Cloe sorprende Hannah e Bernard mentre si baciano.
SCENA TERZA
Septimus e Thomasina. La ragazza sta traducendo dal latino (odia Cleopatra...). Entra Lady Croom che annuncia a Chater che Lord Byron intende pubblicare la sua opera su una rivista letteraria. Hodge ha ricevuto la seconda lettera di Chater, che finisce nel manoscritto con le altre due (le ritroverà Bernard). Lady Croom affida a Hodge le pistole di Lord Byron, Hodge, esasperato da Chater, minaccia di affrontarlo davvero l'indomani.
SCENA QUARTA
Valentine spiega ad Hannah che Thomasina ha scoperto l'algoritmo iterato. Entra Bernard con una copia di "Poeti inglesi e critici scozzesi" in cui Chater viene preso in giro in una nota a matita. Bernard è sempre convinto che Byron abbia corteggiato la Chater e ucciso il poeta. Hanna gli comunica che ha scoperto che la vedova Chater avrebbe sposato poi il fratello di Lady Croom, Brice.
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Bernard continua a sostenere le sue tesi e litiga con Valentine. Quando Bernard se ne va Hannah resta con Valentine e cerca di capire cosa ha scoperto Thomasina. Hannah intuisce che Hodge e l'eremita sono la stessa persona.
SCENA SECONDA
Septimus è tornato dalla caccia. Ha con sé le pistole di Byron, al quale invece è rimasta la copia de Il giaciglio di Eros prestatagli da Hodge, quella che Bernard troverà con le tre lettere. Entra Lady Croom che ha scoperto una tresca tra Byron e la Chater e ha trovato nella stanza di Hodge due lettere. Ora la Chater partirà con il marito (che si improvviserà botanico a spese del fratello di Lady Croom) e il capitano Brice.
SCENA TERZA
Novecento + Ottocento. Thomasina vuole imparare il valzer. Lady Croom è sempre più scontenta del lavoro di Noakes, la cui macchina a vapore non viene apprezzata. Hannah comunica a Bernard che ha scoperto che il Chater poeta è lo
stesso che è morto in Martinica per il morso di una scimmia dopo avere scoperto una dalia nana: la teoria del duello va...a pallino! e Bernard dovrà (assai malvolentieri) riconoscere pubblicamente i meriti di Hannah. Foto in costume. Thomasina e Septimus ballano mentre Hannah guarda con tenerezza il disegno di Septimus con Plautus. Ripone il disegno in una cartelletta ed esce. Buio.